Con lo strumento del tirocinio extracurriculare (o stage), un soggetto privo di impiego può essere inserito presso un’azienda per una prima esperienza che, salvo casi particolari, può durare fino a 6 mesi. Il tutto senza gravare l’azienda degli ordinari obblighi e costi previsti da un contratto di lavoro. Ad esempio, per gli stagisti non sono previsti istituti come ferie, permessi, trattamento di fine rapporto (TFR), tredicesima, contributi, indennità di malattia o di maternità.
L’azienda ospitante sarà tenuta a corrispondere un compenso mensile il cui importo minimo è fissato a livello regionale. In Piemonte, il compenso minimo è di Euro 600 mensili, riducibile nel caso di tirocini con orari settimanali inferiori alle 40 ore.
Per il tirocinante, il vantaggio principale è quello di poter acquisire nuove competenze professionali attraverso un’esperienza retribuita che, tuttavia, non comporta la perdita dello stato di disoccupazione.
Per i motivi sopra indicati, il tirocinio extracurriculare è spesso utilizzato dalle aziende come strumento di primo inserimento e formazione delle risorse umane. Pur non essendovi alcun obbligo, non è raro che il rapporto tra azienda e tirocinante si stabilizzi successivamente con un contratto di lavoro dipendente.
L’inserimento di tirocinanti è consentito alle aziende di tutte le dimensioni, comprese quelle che non occupano alcun lavoratore dipendente. Anzi, proprio i piccoli imprenditori, che talvolta sono spaventati dalla gestione di dipendenti, paghe e contributi, possono trovare nel tirocinio un utile strumento per iniziare a far crescere la propria azienda.
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